Lavoro minorile

Il 2021 dichiarato Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha sollecitato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per sradicare il lavoro forzato e il lavoro minorile e ha dichiarato il 2021 come Anno per l’eliminazione del lavoro minorile.

Comunicato stampa | 26 luglio 2019
GINEVRA (Notizie OIL) — L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione che dichiara il 2021 Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile e ha chiesto all’Organizzazione Internazionale del Lavoro di assumere un ruolo guida nella sua attuazione.

La risoluzione sottolinea gli impegni degli Stati membri «ad adottare misure immediate ed efficaci per sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta degli esseri umani e garantire il divieto e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, incluso il reclutamento e l’uso di bambini soldato, e, entro il 2025, porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme».

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto l’importanza della Convenzione (n. 138) dell’OIL sull’età minima, 1973  e della Convenzione (n. 182) sulle peggiori forme di lavoro minorile, 1999  — che è vicina alla ratifica universale da parte dei 187 Stati membri dell’OIL — così come la Convenzione sui diritti dell’infanzia.

Ha anche riconosciuto l’importanza di «partenariati globali rivitalizzati per garantire l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, compresa l’attuazione degli obiettivi e degli scopi relativi all’eliminazione del lavoro minorile».

L’Argentina ha assunto un ruolo guida nel sostenere questo impegno globale, come seguito della IV Conferenza Globale sull’eliminazione del lavoro minorile, che si è svolta a Buenos Aires nel novembre 2017. Settantotto paesi hanno sponsorizzato la risoluzione.

«Speriamo che questo sia un ulteriore passo per raddoppiare i nostri sforzi e i nostri progressi per avanzare, giorno per giorno, verso un mondo in cui nessun bambino è sottoposto al lavoro o allo sfruttamento minorile e un mondo in cui il lavoro dignitoso per tutti sarà una realtà», ha affermato Martin Garcia Moritán, rappresentante dell’Argentina presso le Nazioni Unite.

L’OIL ha lavorato per l’abolizione del lavoro minorile nel corso dei suoi cento anni di storia e una delle prime convenzioni che ha adottato era sull’età minima nell’industria (n. 5, 1919).

L’Organizzazione è partner dell’Alleanza 8.7 e funge da segretariato di questo partenariato globale per l’eliminazione del lavoro forzato, della schiavitù moderna, della tratta degli esseri umani e del lavoro minorile in tutto il mondo.

Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi, in gran parte grazie all’intensa attività di sensibilizzazione e alla mobilitazione nazionale sostenuta da azioni legislative e pratiche. Solo tra il 2000 e il 2016, c’è stato un calo del 38 per cento del lavoro minorile a livello globale.

«La lotta contro il lavoro minorile ha acquisito uno slancio straordinario negli ultimi due decenni», ha affermato Beate Andrees, capo della Sezione sui Principi fondamentali e diritti al lavoro dell’OIL. «Tuttavia, 152 milioni di minori in tutto il mondo sono ancora nel lavoro minorile. Ovviamente dobbiamo intensificare ulteriormente l’azione, e la decisione dell’Assemblea generale di dichiarare il 2021 Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile sarà di grande aiuto per focalizzare l’attenzione su milioni di ragazze e ragazzi che ancora lavorano duramente nei campi, nelle miniere e nelle fabbriche».

Le stime dell’OIL mostrano che nel 2016:

  • 152 milioni di minori di età compresa tra 5 e 17 anni sono stati sottoposti a lavoro minorile, quasi la metà, 73 milioni, in attività lavorative pericolose.
  • Attività lavorative pericolose erano prevalenti tra i minori di età compresa tra 15 e 17 anni. Tuttavia, fino a un quarto di tutte le attività lavorative pericolose (19 milioni), era svolto da bambini di età inferiore ai 12 anni.
  • Quasi la metà (48 per cento) delle vittime del lavoro minorile aveva un’età compresa tra 5 e 11 anni; il 28 per cento aveva 12‑14 anni; e il 24 per cento aveva 15‑17 anni.
  • Il lavoro minorile si concentra principalmente nell’agricoltura (71 per cento) — ciò include la pesca, la silvicoltura, l’allevamento del bestiame e l’acquacoltura —; il 17 per cento nei servizi; e il 12 per cento nel settore industriale, compreso quello minerario.