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100ma Giornata Internazionale delle Donne

Durante le celebrazioni per la 100ma Giornata internazionale delle donne, non dobbiamo dimenticare le lavoratrici che persero la vita nell’incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist a New York nel 1911. Cento anni dopo, nonostante i progressi raggiunti, c’è ancora molto da fare per garantire l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro.

Date issued: 07 March 2011 | Size/duration: 00:03:23

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Cento anni fa, durante la prima Giornata Internazionale delle Donne più di un milione di persone scesero in piazza per reclamarne i diritti. Una settimana più tardi, nella fabbrica Triangle Shirtwaist di New York si sviluppò, a causa delle scarse misure di sicurezza, un incendio che provocò la morte di oltre 140 lavoratori tessili. La maggior parte delle vittime erano donne e da quel giorno le successive Giornate internazionali dedicate loro si incentrarono sulle condizioni lavorative.

Pauline Pepe, sopravvissuta alla tragedia, ricorda …

Pauline Pepe, sopravvissuta all’incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist

(Intervista audio in inglese)

Fu una cosa orribile. Quando siamo riusciti ad uscire, abbiamo visto i tre piani che stavano bruciando... Le persone. Tutti quanti – i corpi –oh oh oh, fu terribile. Non lo dimenticherò mai. Mai !

Il giorno dell’incendio, fra le centinaia di testimoni, c’era Frances Perkins, colei che più tardi diventò la prima donna a far parte del Gabinetto del governo statunitense, in qualità di Segretario del Lavoro, durante il mandato di Franklin Roosevelt. Le scarse condizioni di sicurezza che causarono l’incendio la spinsero a promuovere una serie di riforme che in seguito divennero un modello per le legislazioni del lavoro in tutto il mondo.

Jane Hodge, Direttore, Dipartimento per la parità di genere», Organizzazione Internazionale del Lavoro

La partecipazione di Frances Perkins alla Conferenza Internazionale del Lavoro del 1941 rappresentó una svolta, cosí come quella di Eleanoir Roosevelt, un paio di anni dopo, durante la stesura della dichiarazione dei diritti umani. Donne di quel calibro hanno spianato la strada a tutte coloro che le hanno succedute.

Oggi nel mondo le donne costituiscono la maggior parte della forza lavoro nell’industria tessile.

In Cambogia rappresentano il 90% della manodopera del settore. Qui, in cooperazione con il governo, i datori di lavoro, gli acquirenti internazionali e i sindacati, il programma dell’ILO “Better Factories Cambodia” supervisiona le fabbriche e le assiste per migliorare le condizioni di lavoro.

Speciale attenzione è rivolta alla protezione della maternità, alla discriminazione sul posto di lavoro, e alla formazione sindacale.

I lavoratori tessili cambogiani hanno recentemente dovuto affrontare anche la crisi economica globale, che ha gravemente colpito le loro esportazioni.

Anne Ziebarth, Programma Better Work dell'ILO

Più di 60mila lavoratori hanno perso il loro posto di lavoro. Anche coloro che sono riusciti a mantenerlo hanno visto diminuire il proprio salario, e la maggior parte di questi lavoratori, non disponendo di alcun risparmio, non aveva niente su cui contare.

Nonostante attualmente il settore si stia riprendendo, così come i livelli di occupazione, tutto ciò dimostra l’importanza di potenziare i sistemi di protezione sociale.

Nel 2010, il tasso di disoccupazione mondiale è risultato più elevato per le donne che si sono trovate cosí impiegate in occupazioni vulnerabili, informali e mal retribuite. Inoltre, le opportunità di accesso alla formazione e all’istruzione sono nettamente inferiori per le donne, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

Jane Hodges

Se purtroppo le donne partono da una posizione sfavorevole, è fondamentale che le misure adottate per la ripresa economica rappresentino un'occasione per promuovere l’uguaglianza di genere.

100 anni fa, le donne hanno compiuto un passo decisivo per affermare i loro diritti nel lavoro e il proprio ruolo nel futuro dei loro paesi. Oggi, 100 anni più tardi, stanno contribuendo a dar forma ad una ripresa economica mondiale che non preveda soluzioni a “taglia unica”.